La Commissione europea ha presentato, nel mese di novembre, una nuova strategia UE in materia di disabilità. Si tratta di un piano d’azione per i prossimi dieci anni che punta ad eliminare le barriere che ostacolano la piena integrazione delle persone disabili e a permettere a queste persone di esercitare i propri diritti in condizioni di parità rispetto agli altri cittadini.
Il documento definitivo "Strategia europea sulla disabilità 2010-2020: un rinnovato impegno per un'Europa senza barriere" individua otto ambiti d’intervento:
In questi settori si prevede che, nei prossimi anni, vengano adottate specifiche misure a livello UE, destinate a completare gli interventi degli Stati membri.
Tra le principali figurano, ad esempio:
Misure importanti saranno anche quelle orientate a favorire politiche per un maggiore accesso e una migliore integrazione nel mercato del lavoro delle persone disabili, con particolare attenzione ai giovani, nonché la promozione di un’istruzione e formazione adeguate e di qualità per tutti.
Le misure previste, ha sottolineato la Commissione, non solo produrranno sostanziali benefici per gli interessati, ma potranno avere anche un effetto positivo per l’economia europea, ad esempio rafforzando il mercato europeo dei dispositivi e dei servizi per disabili, il cui valore annuo è attualmente superiore a 30 miliardi di euro. La Commissione, infatti, valuterà la possibilità di proporre, entro il 2012, un "Atto europeo per l’accessibilità". L’obiettivo è sviluppare ulteriormente il mercato unico dei prodotti e dei servizi accessibili, grazie ad una maggiore armonizzazione dello stesso con conseguente calo dei costi.
Per l’attuazione della strategia la Commissione specifica, infine, che sarà necessario garantire la continuità e ottimizzare l’utilizzo degli strumenti di finanziamento dell’UE (programmi UE e Fondi strutturali) che interessano le persone con disabilità e gli operatori del settore. Sarà essenziale anche sensibilizzare l’opinione pubblica sulle questioni della disabilità e fare in modo che le persone disabili conoscano meglio i loro diritti e li sappiano esercitare, nonché seguire costantemente la situazione di queste persone in Europa attraverso la raccolta e l’analisi di informazioni e dati.