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Come rendere più accessibile la propria casa

Una casa priva di barriere architettoniche è uno spazio vivibile, di indipendenza e libertà di movimento. Migliora la qualità della vita a qualsiasi età e fa la differenza nel caso delle persone disabili. 

Per questi motivi, negli ultimi decenni il concetto di accessibilità – che definisce uno spazio privo di barriere architettoniche – si è fatto spazio nella sfera pubblica. L’importanza della progettazione in ottica di accessibilità è ormai un punto cardine in architettura e la ristrutturazione di edifici esistenti secondo canoni di accessibilità è un processo che le amministrazioni pubbliche incentivano con leggi e agevolazioni fiscali dedicate, che vedremo tra poco.

 

Gli elementi che rendono una casa accessibile

Iniziamo con le definizioni: con barriere architettoniche si definiscono quegli impedimenti fisici che ostacolano il movimento o l’accesso nei vari ambienti domestici.

Quali sono i parametri che definiscono se una casa è accessibile? Analizziamo le principali categorie di barriere architettoniche domestiche per capire come rimuoverle e come migliorare l’accessibilità di un’abitazione con alcuni interventi mirati.

1) Rimozione delle barriere architettoniche alla mobilità

Rampe di scale e scalini sono l’ostacolo più evidente all’accessibilità in casa. Impediscono il movimento di chi si sposta in carrozzella o con altri ausili e limitano fortemente l’indipendenza di anziani, persone con una capacità motoria limitata o soggette ad affaticamento.

 Le scale sono di due tipi:

  • esterne, per collegare l’appartamento con il piano strada. In assenza di un ascensore, miniascensore o montascale, le rampe di scale condominiali possono limitare fortemente la vita sociale e gli spostamenti quotidiani delle persone con difficoltà motorie
  • interne ad un appartamento disposto su più livelli o con piani ammezzati, mansarde, piani interrati. La persona è penalizzata nelle normali attività quotidiane e nel passaggio da un ambiente all’altro della casa.

In entrambi i tipi di scale la soluzione più risolutiva, rapida e con il miglior rapporto qualità/prezzo è l’installazione di un montascale o di un miniascensore.

Questa gamma eterogenea di prodotti è accomunata dai vantaggi che offre in termini di accessibilità:

  • nel caso di un montascale, impianti flessibili e personalizzabili per qualsiasi tipo di scala lineare, composta o a chiocciola, con un numero variabile di rampe, con o senza pianerottoli, a larghezza ridotta, per installazioni interne o esterne
  • spesso non sono necessari lavori in muratura, scavi, permessi edilizi e procedure burocratiche come nel caso di un ascensore tradizionale
  • installazione rapida
  • funzionamento con un ridotto fabbisogno energetico
  • capacità di adattarsi, a livello stilistico e funzionale, a qualsiasi tipo di ambiente, per esempio l’atrio di un palazzo storico, un minicondominio degli anni ‘60, appartamenti di città o di vacanza in stile rustico o contemporaneo
  •  possibilità di beneficiare degli incentivi all’acquisto previsti della legge.

 

2) Superamento di piccoli dislivelli che ostacolano la vivibilità della casa

Un’abitazione può presentare un altro tipo di barriere architettoniche che impediscono la fruizione sicura e serena dello spazio: gradini singoli, gruppi di scalini e dislivelli tra gli ambienti o in corrispondenza dell’ingresso, dell’accesso al terrazzo, al cortile, e così via. 

Quando le dimensioni contenute del dislivello non giustificano la presenza di un montascale o di un miniascensore si può ricorrere all’uso di una rampa, che può essere fissa o mobile, se la frequenza di utilizzo non è elevata, e può occupare tutta la superficie o una porzione del passaggio. Per capire se la pedana è la soluzione migliore occorre fare alcune valutazioni. La normativa stabilisce che un dislivello fino a 2,5 cm possa essere superato senza ausili, esercitando una forza maggiore sulla carrozzella. In caso di altezze superiori è indispensabile servirsi di una pedana. Un disabile in carrozzella può superare in autonomia e senza sforzi pendenze tra il 3% e il 5%, con il valore limite del 6%. Per pendenze tra il 6-8% serve un aiuto esterno. 

Se lo spazio lo consente, per diminuire l’inclinazione della pedana si può creare un percorso più lungo con rampe intervallate da pianerottoli orizzontali. È il caso dei percorsi per accedere al giardino, al parcheggio o al terrazzo. 

In casa sono molto utili anche le pedane passacordolo da posizionare sulla soglia di una porta o di una porta-finestra, sopra il cordolo, per renderla accessibile da entrambi i lati. 

Per facilitare l’autonomia di movimento, è importante posizionare maniglie ergonomiche e corrimano nei punti strategici, in corrispondenza di scale, pedane, all’ingresso, vicino ai sanitari, al letto o alla poltrona. Osservando le abitudini quotidiane della persona che le userà, si possono individuare i punti più critici e porre gli appigli ad un’altezza adeguata. Per esempio, per chi si sposta in carrozzella, l’altezza ottimale è tra gli 80 e i 100 cm.

3) Adeguamento di spazi di manovra e passaggi

Lo spazio necessario per effettuare manovre, invertire la direzione del movimento e spostarsi lateralmente è un aspetto fondamentale per la mobilità domestica di chi utilizza deambulatori, sedie a rotelle, bastoni o stampelle.

Spesso la casa riserva insidie nascoste: ingressi e corridoi angusti, spazi di manovra insufficienti sui balconi, in bagno o quando si apre la porta del frigo. Le soluzioni sono varie: in alcuni casi è sufficiente sostituire le porte interne con un modello a scrigno o spostare i mobili per creare spazi più ampi, senza ricorrere a modifiche strutturali. Le ante a battente possono essere eliminate in favore di infissi saliscendi funzionanti con una leggera pressione o con comandi elettrici e provvisti di serrande elettriche. Per gli armadi la soluzione migliore è adottare porte a scomparsa o a soffietto e per i pensili della cucina si può optare per antine a scorrimento, a serranda, a ribalta (o vasistas), con la possibilità di aperture automatizzate.

Anche nel caso di montascale e miniascensori è importantissimo studiare gli spazi di manovra. Esistono modelli di dimensioni adeguate per chi utilizza carrozzelle, motorini elettrici o deambulatori, da solo o con un accompagnatore: le pulsantiere e i corrimano sono posizionabili ad un’altezza accessibile e le porte sono a soffietto o a scomparsa.

4) Altezza e posizionamento di interruttori e accessori

Per un disabile che usa la sedia a rotelle, una casa standard presenta molte insidie e attività inaccessibili. 

Nella casa accessibile occorrono alcune modifiche strutturali e accortezze: 

  •  il citofono deve essere ad un’altezza tra i 110-130 cm da terra
  • gli interruttori, a seconda delle esigenze, sono posti tra i 60 e i 140 cm
  •  le prese di corrente, in base alla destinazione d’uso prevalente, hanno un’altezza minima di 45 cm e massima di 115 cm
  • il lavabo ha un’altezza consigliata di 80 cm ed è preferibilmente senza colonna per permettere l’avvicinamento in carrozzella
  • i sanitari prevedono uno spazio frontale (80 cm) e laterale (100 cm) per l’avvicinamento della carrozzina
  • è preferibile una doccia a pavimento, senza dislivello
  • il mobile bagno per disabile copre di preferenza uno spazio verticale tra i 40 e i 140 cm
  • il lavabo di bagno e cucina ha una profondità massima di 60-65 cm per garantire l’utilizzo da seduti.

La domotica viene in aiuto della casa accessibile con una varietà di soluzioni personalizzabili per automatizzare le principali operazioni di gestione della casa: aprire e chiudere porte, attivare antifurti a orari programmati, accendere le luci e regolarne l’intensità, comporre numeri di telefono e comunicare con l’esterno, attivare tv e impianti musicali. I dispositivi a riconoscimento vocale, con microchip, a sfioramento o a pressione vengono incontro alle esigenze della persona disabile garantendole il massimo livello di sicurezza e affidabilità.

Agevolazioni fiscali per il superamento delle barriere architettoniche

Le spese per l’abbattimento delle barriere architettoniche sono una priorità nel caso di anziani, disabili e persone che convivono con varie patologie e rappresentano sempre un investimento lungimirante quando si acquista una casa.

La legge 104/92 prevede incentivi per l’acquisto a IVA agevolata di ausili e accessori che migliorano l’accessibilità e agevolazioni fiscali per la ristrutturazione di una casa per eliminare le barriere architettoniche. Per capire le possibilità offerte dalla legge, vi invitiamo a consultare il nostro articolo dedicato: https://www.konemotus.it/blog/abbattimento-barriere-legge-104/.

LA CAMERA DA LETTO 

Per chi desidera avere una casa più accessibile, è molto importante intervenire sulla camera da letto. Una camera da letto accessibile è fondamentale per rendere la vita quotidiana a misura di disabili, anziani o di persone con difficoltà motorie che si spostano in carrozzella o con l’ausilio di bastoni, stampelle o deambulatori.

La camera da letto, oltre a essere lo spazio dedicato al riposo, alla cura e ai periodi di convalescenza, è un’area della casa usata per vestirsi, leggere, telefonare, guardare la TV, rilassarsi. Una camera accogliente e personalizzata per le necessità di chi la abita allevia il peso delle patologie e aiuta a sentirsi a proprio agio, aumentando il senso di autonomia e sicurezza. 

 

Ecco alcuni suggerimenti per migliorare l’accessibilità della camera da letto, con un’attenzione agli elementi cruciali dell’arredo e all’utilizzo dello spazio. 

Progettare una camera da letto accessibile: soddisfare l’esigenza di autonomia

L’allestimento di una camera da letto accessibile deve considerare due aspetti:

  • la necessità oggettiva di avere spazio sufficiente per alzarsi dal letto e spostarsi in autonomia, utilizzando una sedia a rotelle, un sollevatore o con l’assistenza di un’altra persona
  • la percezione di uno spazio accogliente, sicuro, familiare, arioso e non sovraffollato di arredi.

La persona con deficit motorio deve avere la possibilità di vivere lo spazio in autonomia, privacy e sicurezza svolgendo, compatibilmente con le sue condizioni di salute, le azioni quotidiane. 

Ecco le caratteristiche principali che i una camera da letto accessibile deve avere:

  • spazio di manovra intorno al letto per poter salire, scendere e rassettarlo in autonomia
  • possibilità di accedere al bagno con un percorso il più possibile breve, lineare e sicuro, anche in condizioni di scarsa luce, senza spigoli, strettoie o dislivelli potenzialmente pericolosi
  • armadio o cabina armadio per vestirsi
  • interruttori o telecomandi per regolare facilmente le serrande, aprire/chiudere le finestre e accendere/spegnere la luce
  • impianti di riscaldamento e condizionamento regolabili da remoto 
  • citofono e telefono
  • comodino, libri, TV e radio, telefono con caricabatterie, PC portatile con leggio in posizioni strategiche.

 

Superfici minime e disposizione degli arredi

È importante prestare particolare attenzione all’ingombro degli arredi e alla loro posizione, per lasciare varchi ampi per il transito e creare un ambiente piacevole e vivibile. Per esempio, per una persona convalescente è preferibile collocare il letto vicino alla finestra per guardare fuori e leggere con la luce naturale.

Per quanto riguarda le dimensioni della stanza, esistono dei parametri minimi di riferimento:

  • 360 x 300 cm nel caso di stanze con letto singolo, con una superficie di circa 11 mq
  • 350 x 400 cm nel caso di una camera matrimoniale, con una superficie minima di circa 14 mq.
  • Se la persona che utilizza la camera si sposta in carrozzella, è indispensabile disporre di uno spazio di rotazione sufficiente per la sedia a rotelle (150 cm x 150 cm) e garantire a chi presta assistenza la possibilità di accostarsi al letto e di muoversi agevolmente (passaggio largo almeno 90 cm). 
  • Per permettere a una persona disabile di spostarsi dalla sedia a rotelle al letto o di utilizzare un sollevatore, occorre mantenere libera una superficie sul fianco del letto di almeno 120 cm.
  • Nel progettare i percorsi bisogna assicurarsi che ci sia uno spazio superiore a 70 cm tra i mobili e tra il mobilio e il muro..

 

La scelta del letto

La scelta del letto deve essere adeguata alle esigenze di chi lo utilizzerà per garantire una posizione comoda e salutare della colonna vertebrale.

Un letto a una piazza e mezza permette alla persona disabile di cambiare posizione più facilmente senza rischiare di avvicinarsi troppo al bordo del materasso.

La rigidità del materasso e l’altezza dei cuscini sono legati alle preferenze e alle condizioni fisiche della persona. Nel caso di lunghe convalescenze e condizioni di immobilità forzata, è consigliabile optare per un materasso antidecubito.

Uno degli elementi cruciali è l’altezza del letto da valutare in base alle condizioni della persona e alla necessità di essere assistito. Un’altezza inadeguata, infatti, rende difficoltoso il trasferimento dalla carrozzella al materasso e complica il lavoro del personale preposto all’assistenza. La soluzione migliore, anche in previsione di cambiamenti futuri dello stato di salute, è il letto regolabile. Esistono modelli regolabili manualmente con pedali o manovelle e modelli elettrici dotati di telecomando. I modelli più completi, oltre a offrire altezze differenti, permettono di sollevare la rete in modo differenziato, in corrispondenza del busto o delle gambe, accompagnando l’utente fino alla posizione seduta e agevolando la circolazione sanguigna nelle gambe. 

In caso di persone disabili, è opportuno valutare l’acquisto di un letto con sponde o di sponde universali adattabili a tutti i modelli. Per la scelta e le funzionalità del sollevatore, invece, vi invitiamo a leggere la nostra guida sul sollevatore.  

Altrettanto importante è un comodino capiente che abbia cassetti a scorrimento e sia privo di spigoli a vista. I modelli provvisti di ruote possono essere spostati senza sforzo e quelli dotati di ripiano mobile sono utilizzabili come tavolino servipranzo o supporto per leggere.

Nei pressi del letto, in posizione raggiungibile, dovrà esserci l’interruttore della luce, preferibilmente completo di segnalatore luminoso per essere individuabile a colpo d’occhio anche di notte, e un ripiano il e telefono e telecomandi vari. 

Armadi e piani d’appoggio

Quando si sceglie l’arredamento della camera da letto accessibile bisogna tenere presente che i ripiani dovranno essere posti ad un’altezza tra 40 cm e 140 cm affinché una persona in carrozzella li possa raggiungere senza problemi, mentre un anziano o una persona che utilizza una stampella è facilitato da ripiani posizionati tra i 60 cm e i 160 cm.

La scelta dell’armadio necessita di qualche accortezza. Se le ante si aprono frontalmente occorre uno spazio di manovra antistante minimo di 120 cm (150 se la persona usa una sedia a rotelle). In alternativa, si possono ridurre gli spazi scegliendo ante a libro, ante scorrevoli a scomparsa o ante automatizzate a serranda, che non comportano spazio di manovra. È consigliabile adottare porte con cerniere a 180 °, che consentono un’apertura maggiore e rendono più accessibile il contenuto dei ripiani, dotare l’armadio di una luce interna e assicurarsi che apertura e chiusura dell’armadio richiedano poca forza fisica.

L’interno dell’armadio può essere ottimizzato con tanti accorgimenti e accessori intelligenti: cassetti e cesti su guide metalliche provviste di fine corsa per avere un colpo d’occhio immediato sul contenuto, accessori estraibili e cassetti con frontale trasparente. Per poter accedere ai ripiani superiori e agli appendiabiti è utile optare per un armadio con servetto che, una volta azionato con il telecomando, sposta verso il basso il ripiano. È una scelta utile per raggiungere in sicurezza gli oggetti posti in alto, ma bisogna considerare che necessita di uno spazio di almeno 100 cm di fronte all’armadio.

Infine, se lo spazio lo permette, la soluzione più accessibile per la camera da letto di un disabile è allestire una cabina armadio dove tutto è visibile e disposto su più lati. Per risultare accessibile a una carrozzina, la cabina armadio deve garantire lo spazio di rotazione minimo di 150 cm o di 90 cm in caso di scaffale posto sulla sola parete frontale rispetto all’ingresso.

Altri dispositivi per una camera accessibile

Per creare un ambiente sicuro in cui la persona possa muoversi in autonomia, occorre seguire qualche accorgimento: 

  • installare proteggi spigoli a tavoli, letto e cassettiere
  • abolire preferibilmente i tappeti, possibile causa di inciampo e di fatica ulteriore per chi usa la carrozzella
  • rimuovere dal passaggio i fili delle lampade
  • utilizzare una rampa con soglia per passacordolo per poter uscire sul balcone in sicurezza, sia a piedi che in carrozzella
  • installare una luce di cortesia che trasmette un senso di tranquillità in caso di risvegli notturni
  • dotarsi di un dispositivo di telesoccorso e chiamate di emergenze con bracciale SOS.

 Per rendere più accogliente la camera di una persona disabile e permetterle di svolgere in autonomia tante attività, la domotica offre diverse soluzioni: serrande elettriche con telecomando, luci comandate a distanza con regolatore di intensità, dispositivi di allarme con chiamata vocale, videocitofoni e antifurti con dispositivo di gestione a distanza.

 

Quando si hanno difficoltà motorie dovute all’età o a disabilità, è importante che ogni ambiente della casa in cui si vive sia accessibile – cucina, bagno, camera da letto.

Una casa accessibile non è solo un desiderio di chi ha difficoltà a muoversi autonomamente, è un diritto di cui tutti devono poter godere.

Il bagno

Vediamo insieme come si può rendere un bagno accessibile, ovvero renderlo allo stesso tempo:

  • raggiungibile, attraverso accorgimenti e parametri di cui tenere conto durante la progettazione di una casa nuova o durante la ristrutturazione del bagno
  • fruibile, tramite varie modifiche da applicare nel tempo, a seconda delle necessità.

Come permettere l’accesso al bagno

In molte case è presente un solo servizio igienico e può capitare che questo si trovi al piano di sopra. In questo caso la prima cosa da fare per migliorare l’accesso al bagno è permettere a tutti, anche a chi ha difficoltà di muoversi in autonomia, di poterlo raggiungere facilmente e senza fatica.

Ci sono varie soluzioni per i superare l’ostacolo che impedisce di raggiungere il piano di sopra: lo aggirano o lo eliminano del tutto.

Se i due piani sono collegati da un scala si può infatti scegliere di installare un dispositivo che permetta di superarla senza fatica:

  • un montascale a poltroncina, che trasporta la persona al piano di sopra e il cui movimento può essere controllato attraverso un telecomando
  • un montascale a pedana, più adatto se la persona in questione è su una sedia a rotelle o non può fare movimenti che richiedono che si alzi o pieghi le gambe. Il montacarichi permette anche il trasporto, in contemporanea, dell’eventuale accompagnatore che potrà gestire i comandi del montacarichi
  • un miniascensore, che agevola gli spostamenti tra un piano e l’altro di persone in carrozzella e anche di passeggini. Occupa poco spazio e può essere installato nel vano scala Nel caso di mansarde o altezze ridotte si può optare per la piattaforma elevatrice Dinamico.

Sia il montascale a poltroncina sia quello a pedana lasciano ampio spazio per salire le scale, sono silenziosi e si inseriscono in modo armonioso in tutte le case, qualsiasi sia il loro stile. 

Scegliere di installare uno di questi dispositivi renderà certamente migliore la vita di chi non può spostarsi autonomamente tra un piano e l’altro.

Vediamo adesso quali accorgimenti adottare per superare eventuali altri ostacoli che possono impedire l’accesso al bagno all’interno della propria casa.

Porte, pavimento e sanitari

All’art. 4, comma 1, paragrafo 6, del Decreto 236/89 – Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità – vengono indicati alcuni criteri importanti che garantiscono la fruibilità del bagno anche a persone su sedia a rotelle. Vengono infatti definiti gli spazi necessari per le manovre e gli spostamenti all’interno del bagno e gli accostamenti ai vari sanitari per poterli utilizzare.

Il Decreto stabilisce che ogni bagno deve essere dotato di un corrimano e di un campanello di emergenza posizionato vicino al wc e alla vasca.

Le porte di accesso devono essere scorrevoli o aprirsi verso l’esterno, i rubinetti dotati di manovra a leva e l’acqua calda regolabile attraverso miscelatori termostatici.

Alcune di queste indicazioni generali vengono poi approfondite per capire le caratteristiche e le distanze minime necessarie di porte, corridoi, pavimenti e sanitari.

Porte e corridoi

La porta di accesso all’abitazione deve essere larga almeno 80 cm, tutte le altre porte interne almeno 75 cm. Le maniglie vanno poste a 85-90 cm dal pavimento. Gli spazi davanti e dietro alle porte devono permettere manovre e inversione di marcia a chi è su sedia a rotelle

I corridoi o i percorsi devono essere larghi almeno 100 cm e ogni 10 metri di percorso bisogna prevedere degli allargamenti per permettere le manovre di spostamento e l’inversione di marcia 

Pavimenti

I pavimenti devono essere orizzontali e i dislivelli devono poter essere superati con una rampa e segnalati con un colore diverso. Gli spigoli delle soglie vanno arrotondati.

Ogni dislivello non può superare i 2,5 cm e la pavimentazione deve essere antisdrucciolevole.

Sanitari

Per quanto riguarda le caratteristiche che dovrebbero avere i sanitari del bagno per permetterne la fruizione a chi si sposta su sedia a rotelle:

il lavabo deve essere senza colonna con sifone accostato o incassato a parete; il piano superiore deve essere posto a 80 cm dal pavimento

sono consigliabili il wc e il bidet di tipo sospeso, a 40 cm dalla parete laterale, a 75-80 cm dalla parete posteriore e a 45-50 cm dal pavimento. Se non fosse possibile mantenere 40 cm di distanza dalla parete bisogna prevedere un maniglione o un corrimano a distanza di 40 cm dal sanitario per agevolare lo spostamento

la doccia deve essere a pavimento e avere un sedile ribaltabile e un telefono.

Ecco quali sono le distanze minime per permettere a una persona su sedia a rotelle di potersi accostare al sanitario e utilizzarlo in autonomia:

  • la distanza per potersi accostare alla tazza e al bidet è di almeno 100 cm dall’asse
  • lo spazio per accostarsi alla vasca è di minimo 140 cm e la profondità non può essere inferiore a 80 cm
  • per quanto riguarda il lavabo, deve esserci uno spazio di 80 cm dal bordo anteriore.

Come adattare un bagno esistente

Le caratteristiche e le distanze minime che abbiamo visto finora, per quanto riguarda porte, pavimenti e sanitari, aiutano certamente chi si sposta su una sedia a ruote a muoversi meglio e in autonomia all’interno del bagno.

Molte case però potrebbero non avere un bagno e dei sanitari così dimensionati. Cosa si può fare in questo caso? Ci sono due opzioni:

  • introdurre degli ausili nel bagno per renderlo più fruibile
  • chiedere una consulenza presso un centro di adattamento domestico come, ad esempio, uno dei vari CAAD che si trovano in Emilia Romagna.

Gli ausili permettono di rendere il bagno più accessibile ad un costo contenuto e spesso sono anche di facile posizionamento e/o installazione come, per esempio, lo sgabello da vasca o da doccia e il rialzo per il water. Abbiamo approfondito l’argomento in questo articolo.

Soluzioni per un bagno accessibile

Come abbiamo visto ci sono varie soluzioni per rendere il bagno accessibile:

  • installare un dispositivo – montascale a poltroncina o a pedana, o miniascensore – per permettere alle persone, che hanno difficoltà a muoversi in autonomia o sono su sedia a rotelle, di superare le scale e raggiungere l’unico bagno che si trova al piano di sopra
  • accorgimenti che riguardano le distanze e la tipologia di porte, pavimenti e sanitari del bagno, per permettere accostamenti e spostamenti al suo interno e la sua fruizione. Questo tipo di soluzione è sempre applicabile quando la casa è in costruzione o quando si decide di ristrutturare il bagno
  • adattare i sanitari con ausili dal costo contenuto per migliorare la fruibilità del bagno. Questa soluzione è sempre applicabile e molto consigliata nei casi in cui non si può intervenire sulla stanza che ospita il bagno modificando distanze e tipologie di sanitari presenti
  • chiedere una consulenza al centro di adattamento più vicino per capire come adattare il bagno nel caso, ad esempio, del sopraggiungere di nuove esigenze come la difficoltà a muoversi in autonomia.

 

 

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In questa sezione parliamo specificatamente di come rendere accessibile l'interno di una abitazione studiandone i componenti e i riferimenti normativi da seguire.

Forniremo le informazioni essenziali da conoscere, lasciando alla sensibilità e alla professionalità del progettista il necessario lavoro di sintesi, di reinterpretazione e di adattamento della norma - o del suggerimento - alla specificità del caso.

 

Barriere verticali

 

 

Il bagno

Realizzare un bagno accessibile senza dover utilizzare locali sovradimensionati è possibile.
Le soluzioni che presentiamo sono tratte da una circolare della Regione Lazio in merito all’applicazione del DPR 503 del 1996. Dalla loro osservazione emerge che attuando semplici accorgimenti progettuali legati alla conoscenza delle caratteristiche di manovra di una sedia ruote è possibile dimensionare al meglio gli spazi.

Alcune di queste soluzioni sono state pubblicate in un documento della Regione Lazio che affronta, tra l’altro, il tema delle soluzioni spaziali innovative in merito all'accessibilità: BURL (Bollettino Ufficiale Regione Lazio) 20 giugno 2001, Deliberazione della Giunta Regionale 27/3/2001 n.424. Normativa barriere architettoniche, verifiche ed autorizzazioni. Linee guida.

Queste soluzioni e in particolare quelle più ridotte vanno applicate sulla base di specifiche esigenze legate a spazi minimi, ma le riteniamo comunque interessanti per comprendere meglio come si può progettare un bagno accessibile.

Esse possono essere utilizzate con le opportune motivazioni legate a diverse situazioni contingenti in progetti e soprattutto nelle operazioni di recupero edilizio poiché rispondenti ai requisiti prestazionali richiesti dalla normativa vigente art. 4.1.6 del DM 236/89.

Va chiarito che nella progettazione di un bagno accessibile bisogna distinguere le esigenze a seconda se si interviene in casi di edilizia residenziale o in spazi aperti al pubblico. Il bagno di un alloggio dovrà essere personalizzato alle esigenze del suo utilizzatore e risultare comodo e fruibile, in caso di spazio pubblico il progettista dovrà tendere a soluzioni che possano soddisfare una utenza più ampia possibile.

Vedi le schede

  1. Bagno minimo A
  2. Bagno minimo B
  3. Bagno minimo C
  4. Bagno minimo D
  5. Bagno minimo E
  6. Bagno minimo F
  7. Bagno minimo G
  8. Bagno minimo H

 

La cucina

 

 

 

La camera da letto

 

 

 

Lo spazio studio/lavoro

 

 

 

La casa domotica

 

 

 

La progettazione di servizi igienici per persone con disabilità è un tema che abbiamo affrontato diverse volte e da diversi punti di vista. Per chiarire meglio l’argomento, abbiamo deciso di realizzare un altro articolo che riporti tutte le informazioni necessarie. Ripartiamo quindi dall’inizio per capire come progettare quello che comunemente è conosciuto come “bagno per disabili”.

 

Quali caratteristiche deve avere un bagno per disabili?

Le caratteristiche che deve avere un bagno accessibile alle persone con disabilità sono indicate negli articoli 4.1.6 e 8.1.6 del DM 236/89. Sfatiamo subito un mito: non esistono le misure del cosiddetto “bagno per disabili”. Nel testo del DM 236/89, cioè, non sono indicate le dimensioni minime per la stanza. Inoltre, la misura di 180x180cm è un’indicazione presente su un vecchio testo di legge, ormai sorpassato.

Vediamo ora quali caratteristiche non devono assolutamente mancare. Innanzitutto ricordiamo che per chi utilizza una sedia a ruote sono fondamentali gli spazi di manovra, che abbiamo descritto in un articolo precedente. Ma questo come si traduce tecnicamente? Di seguito le aree da lasciare libere per permettere gli accostamenti:

  • wc e bidet uno spazio laterale di minimo 100 cm dall’asse del sanitario;
  • lavandino uno spazio frontale di 80 cm dal bordo anteriore del lavabo;
  • la vasca uno spazio libero per l’accostamento è di 140 cm lungo la vasca e 80 cm di profondità.

illustrazione delle aree di accostamento ai sanitari nel bagno per disabili

Le caratteristiche dei sanitari nei bagni per disabili

Ugualmente importanti sono le caratteristiche che i sanitari devono avere in un bagno per disabili. Partiamo anche qui da come non devono essere. Per realizzare un bagno accessibile alle persone con disabilità non bisogna per forza utilizzare i sanitari dedicati. Come abbiamo già spiegato in un altro articolo, questo tipo di sanitari non sono obbligati dalla normativa e possono creare difficoltà all’utenza. Analizziamo nello specifico le caratteristiche di ogni sanitario accessibile:

  • i wc e bidet devono essere installati ad una distanza minima di 40 cm dalla parete laterale, il bordo anteriore a 75-80 cm dalla parete posteriore e il piano superiore a 45-50 cm dal piano di calpestio;
  • il lavabo deve essere sospeso senza colonna con il piano superiore posto a 80 cm dal piano di calpestio;
  • la doccia deve essere a pavimento, dotata di sedile ribaltabile e erogatore a telefono.
    Per la vasca non ci sono indicazioni specifiche circa la tipologia, ma certamente non è fatto divieto di utilizzo all’interno di un bagno accessibile. Quindi, sostituire la vasca con una doccia non è in sé un intervento di abbattimento barriere architettoniche all’interno di un bagno.

illustrazione della caratteristiche dei sanitari in un bagno per disabili

Quanto costa fare un bagno per disabili

Molto spesso si crede che realizzare un bagno accessibile alle persone con disabilità costi di più rispetto alla realizzazione di un bagno standard. Questo perché, nella maggior parte dei casi, questi servizi igienici vengono dotati di sanitari e accessori dedicati e per questo più costosi. Come abbiamo già detto, i sanitari definiti “per disabili” non sono richiesti dalla normativa e molto spesso neanche dagli utenti. Quindi, già utilizzare sanitari standard, possibilmente sospesi e installati nelle giuste modalità, potrebbe abbattere di molto il costo.
Un altro errore che spesso ci capita di notare è il sovrannumero di maniglioni e corrimano, una vera selva! La normativa, invece, richiede solo una dotazione obbligatoria in prossimità del wc ad 80 cm dal piano di calpestio. In particolare, può trattarsi di:

  • un corrimano, qualora la parete fosse distante massimo 40 cm dall’asse del sanitario;
  • un maniglione ribaltabile istallato a 40 cm dall’asse del sanitario, qualora la parete laterale fosse distante più di 40 cm dall’asse del sanitario.

Anche per il bidet, se previsto, valgono le stesse indicazioni. Naturalmente, in un bagno privato può risultare utile personalizzare la dotazione di maniglioni e corrimano in base alle esigenze del singolo utente.
Già con questi due piccoli accorgimenti i costi si abbassano molto, senza andare a discapito della funzionalità dell’ambiente.

illustrazione di corrimano e maniglione in un bagno per disabili

Il bagno per disabili è obbligatorio?

Il bagno per disabili molto spesso viene percepito dai progettisti come una difficoltà quasi insormontabile. Per questo, dove non è obbligatorio realizzarlo, non ci si interroga neanche sulla possibilità che la sua mancanza possa essere per qualcuno un problema. E ci si arrende, giustificandosi con frasi tipo “non c’è lo spazio”.
Come già fatto nel nostro articolo “Servizi igienici: uomo, donna, disabile”, sfatiamo un altro mito: il bagno disabili non esiste. Nessun punto della normativa indica che dobbiamo realizzare un bagno destinato esclusivamente alle persone con disabilità. Anche nei casi in cui è obbligatorio prevedere un servizio igienico accessibile alle persone con disabilità, in realtà non ci viene richiesto un “terzo bagno”. È sufficiente che almeno uno dei servizi igienici realizzati abbia le caratteristiche che abbiamo descritto sopra.
Questo, innanzitutto, riduce la richiesta di spazio. Inoltre, un bagno con le caratteristiche che abbiamo elencato sarà confortevole anche per il resto dell’utenza. Infatti, non avrà wc altissimi e irraggiungibili e non sarà caratterizzato da un’estetica ospedaliera, ma avrà semplicemente più spazio.

 

Dove è obbligatorio il bagno per disabili

Torniamo alla domanda iniziale: dove è obbligatorio realizzare un bagno per disabili?
I casi in cui è necessario prevedere almeno un bagno per disabili sono i seguenti:

  • nel 5% degli alloggi di edilizia residenziale sovvenzionate;
  • negli ambienti destinati alle attività sociali come scuole, strutture sanitarie o assistenzialistiche, centri culturali e sportivi;
  • nelle sedi di aziende o imprese soggette al collocamento obbligatorio;
  • negli spazi dedicati a riunioni o spettacoli;
  • nei locali di ristorazione;
  • nelle stanze accessibili (quantificabili in base all’art. 5 del DM 236/89) delle strutture ricettive;
  • negli esercizi commerciali qualora la loro superficie si superiore o uguale a 250mq.

  Come dovrebbero essere...

Ristoranti Stabilimenti balneari Servizi pubblici Case Scuole Spazi urbani
Condomini Luoghi di lavoro Luoghi culturali Parchi pubblici Strutture ricettive Impianti sportivi

 

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