Cronologia delle politiche europee sulla disabilità

1976
I primi segnali di interesse verso il tema della disabilità riguardano l’ambito turistico. 
In Gran Bretagna, l’English Tourist Board crea un gruppo di lavoro fra il Trade Union Congress ed altre agenzie turistiche del Regno Unito, per studiare come facilitare l’accesso delle persone disabili nel mondo del turismo. 
Il documento conclusivo, denominato “Holidays: The Social Need” evidenzia che i principali ostacoli allo sviluppo di un turismo fruibile da tutti derivino da una informazione scarsa e spesso poco attendibile. La soluzione proposta fu, pertanto, quella di informare e sensibilizzare maggiormente amministrazioni e popolazione.

1980
In alcune nazioni europee partono dei progetti pilota. In Italia, uno di essi finanzia il Servizio di Integrazione Lavorativa di Genova, altri individuano distretti su cui operare in senso globale (per l’Italia furono identificati le aree di Piacenza e Melfi) e ne finanziano gli interventi.
I risultati di questi progetti sono però poco significativi.

1981
Le Nazioni Unite proclamarono il 1981 come Anno Internazionale delle Persone Disabili.
Nasce il World Programme of Action concerning Disabled Persons” (WPA), il cui scopo è quello di creare una strategia globale per garantire alle persone disabili piena partecipazione alla vita sociale, spostando il concetto di disabilità dalla malattia a quello dei diritti umani.

1989
Il Parlamento di Strasburgo approva la carta dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori in cui si legge: " Tutte le persone handicappate qualunque sia l'origine e le natura del loro handicap devono poter beneficiare di misure di miglioramento..."

1991-1993
Nell'ambito della Comunità europea nasce il programma HELIOS I, con l’obiettivo di promuovere la parità di opportunità e l'integrazione delle persone disabili. 
E’ un primo utile scambio di esperienze fra i Paesi della Comunità che vi partecipano.

1993
Vengono redatte le Regole Standard delle Nazioni Unite, che rappresentano anche un primo strumento legale internazionale per la tutela dei diritti dei disabili.

1994-1996
Si rinnova il programma HELIOS II, che rinforza gli scambi tra paesi europei focalizzandoli su 5 aree tematiche incentrate sui “minorati” (all’epoca era questo il termine in uso):

  • riadattamento funzionale 
  • integrazione nel sistema educativo
  • formazione e riadattamento professionale
  • integrazione sociale
  • vita autonoma.

concludendo i gruppi tematici con la guida HELIOS II - Raccolta di buone pratiche.
All’interno di HELIOS II viene costituito un Advisory Committee, cioè un Comitato Consultivo che include 15 associazioni europee sulla disabilità, allo scopo di concordare una comune strategia di cambiamento.
Il programma termina con l’approvazione di un documento di indirizzo, che fa riferimento alle Regole Standard delle Nazioni Unite (Comunicazione della Commissione europea del 30.7.1996).
Dalla determinazione di queste associazioni nasce l’European Disability Forum (EDF).

European Disability Forum (EDF)
L’EDF è organizzato attraverso 27 Consigli nazionali e circa 40 ONG europee. Ha sede a Bruxelles e sul suo sito (www.edf-feph.org/) sono reperibili in inglese e francese le informazioni più significative sulla disabilità a livello europeo e le campagne in atto. 
Pubblica per i suoi soci una rivista periodica che aggiorna sulle ultime novità europee in materia di disabilità. 
Svolge un continuo lavoro di lobbying verso le istituzioni europee e di allargamento di alleanze e cooperazione con altre entità europee.
Da allora progressivamente l'EDF è diventato l'autorevole rappresentate degli 80 milioni di persone con disabilità europei, riconosciuto dalle istituzioni europee. 
Opera per garantire che ogni politica, programma, azione dell’Unione europea e delle sue istituzioni siano tenute in conto i diritti e gli interessi delle persone con disabilità.

1997
Nello stesso periodo dell'approvazione del Trattato di Amsterdam, viene introdotto l’art. 13, che prevedeva competenze europee nel campo della discriminazione e, grazie alla campagna delle associazioni europee della disabilità, introdusse la discriminazione fondata sulla disabilità. 
L'art. è rimasto all'interno del Trattato di Lisbona (2008), che ha sostituito il trattato di Amsterdam. (v. art.10).
Sono attivati programmi specifici nell’ambito degli ausilii (HANDYNET), delle tecnologie applicate alla disabilità (TIDE), della promozione di artisti disabili (EUCREA), nei trasporti (COST 217).
Nell’ambito del Fondo Sociale Europeo dal 1994 ha operato OCCUPAZIONE, un programma che finanziava progetti legati all’inserimento lavorativo delle persone con disabilità attraverso il volet HORIZON (due fasi 1994-96 e 1997-1999)

2000
La Carta dei diritti fondamentali dei cittadini europei approvata dal Consiglio Europeo di Nice (7-9 Dicembre 2000), congiuntamente al Parlamento Europeo ed alla Commissione Europea, che agli articoli 21 e 26 si occupa specificamente delle persone con disabilità. 
La Carta è diventata parte integrante del Trattato di Lisbona, che definisce il funzionamento dell'UE. (v. Articolo 21. Non discriminazione).

2000
Altri programmi europei riguardano l’educazione (LEONARDO) e la formazione (SOCRATES), entrambi tutt’ora esistenti.
L’Unione Europea, su pressione dell’European disability Forum, proclamò l’anno 2003 “Anno europeo delle persone con disabilità” per sollecitare una maggiore sensibilizzazione delle autorità pubbliche e della società civile sulle condizioni di discriminazione e di mancanza di pari opportunità che vivono i cittadini europei con disabilità. 
Ogni paese definì un bando per progetti legati alla sensibilizzazione ed alla diffusione della nuova visione della disabilità sintetizzata dalla Dichiarazione di Madrid.

2003 
Alla fine dell'anno 2003 fu definito un Piano di azione europeo sulla disabilità (2004-2010) che biennalmente individuava alcune tematiche su cui concentrare le azioni europee, promuovendo iniziative legislative, convegni europei promossi dalle presidenze semestrali dell'Unione Europea.

2006

Nel 2006 l'EDF per rafforzare l'impegno europeo nel campo della disabilità ha promosso una raccolta di firme per chiedere l'approvazione di una direttiva europea in materia di non discriminazione delle persone con disabilità, depositando 1.350.000 firme. 
Attualmente questa direttiva, divenendo una direttiva trasversale sulla discriminazione (che include tutte le forme di discriminazione), è in discussione al Parlamento Europeo.

2010
Viene promosso un premio europeo per le città  accessibili (http://ec.europa.eu/justice/discrimination/disabilities/award/index_en.htm, in inglese).

2011
L'Unione europea ratifica la Convenzione si diritti delle persone con disabilità delle Nazioni Unite (CRPD), prima convenzione sui diritti umani ratificata dall'UE ed entrata nel diritto comunitario (attualmente sono 19 gli stati membri che l'anno ratificata). L'UE dovrà costruire un sistema di monitoraggio della Convenzione come stabilito dall'art 35 della stessa. E' in corso la discussione per ratificare anche il Protocollo facoltativo della stessa convenzione, che da poteri di partecipazione alla società civile nei processi di monitoraggio e controllo della sua applicazione.

2010-2020
Gli Stati membri definiscono una strategia Europea sulla Disabilità che concentra gli impegni verso le persone con disabilità in 8 aree tematiche (l'accessibilità, la partecipazione, l'uguaglianza, l'occupazione, l'istruzione e la formazione, la protezione sociale, la salute e le azioni esterne).